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Chiesa di Santa Maria di Prato Scopello

Scheda

Nome Descrizione
Indirizzo Via Sempione - area cimiteriale
Telefono 0323.80253
Apertura In occasione della ricorrenza annuale.
L'11 giugno 1630 è il giorno in cui i mergozzesi fecero voto a San Rocco e San Carlo per essere liberati dall’epidemia della peste “manzoniana”, sottoscrivendo un documento notarile ancora oggi conservato nell’archivio parrocchiale. Con il voto gli abitanti si impegnavano a recarsi in processione alla chiesa di Santa Maria di Prato Scopello e celebrare la messa presso l’altare di San Rocco ogni 16 di agosto; inoltre promettevano di santificare perpetuamente il 4 novembre con una messa cantata a San Carlo.

Il documento ci riporta inoltre a quell’estate in cui la peste mieteva vittime un po’ ovunque, quindi, per motivi igienici, anche a Mergozzo la Santa Messa veniva officiata all’aperto e più probabilmente fuori la porta occidentale del borgo.
Tale luogo è lo stesso ove verrà poi eretta “la colonna della peste”, ma che in realtà, fenomeno diffusissimo, doveva portare in alto la croce, segno apotropaico per eccellenza, allo scopo di tenere lontano dal paese non solo le pestilenze ma anche le carestie e i gravi danni provocati dalle intemperie.

A Mergozzo allora si re-instaurò l’usanza di presentare all’altare i «ginostri», rami abbelliti con nastri variopinti e fiori, sui quali venivano infissi due scudi d’argento e due limoni, simbolo della disinfezione dopo la peste.
Tale antichissima tradizione dura tuttora e si dice risalga al culto romano della dea Cibele, fecondatrice delle forze della natura.

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